L'ineludibile riequilibrio del lavoro





Il nostro determinato presidente oggi a Modena ci ricorda la morte di Marco Biagi, ricordandone l'impegno sociale e auspicando l'abbandono delle posizioni difensive, arroccate dietro a conquiste del passato, per giungere all'ineludibile riequilibrio del lavoro. (voglia di prendere a testate il monitor)

Eppure sta cosa mi sa tanto di "chiagni e futti" (piangi e fotti)...
tipo Israele che continua a piangere il suo Olocausto mentre violenta i diritti umani dei Palestinesi per rendere l'idea.

Analizziamo la questione un po' piu' da vicino:
dimentichiamo che Marco Biagi sia morto barbaramente assassinato etc etc

il suo nome (e nel cui nome) era legato alla riforma del mercato del lavoro se vi ricordate, la flessibilita'

ABOLIZIONE DELL'ARTICOLO 18
che sancisce la reintegrazione del posto di lavoro dopo aver dimostrato in tribunale l'ingiusto licenziamento, sostituito da qualche mensilita' di indennizzo, perche' il mercato del lavoro possa essere sbloccato. Ma anche dando un prezzo alla dignita' umana (il tuo licenziamento mi costa tot)

Quindi per sbloccare il mercato del lavoro abbiamo bisogno di licenziamenti senza giusta causa hmm bene. Anche il lavoro flessibile per come lo concepiamo oggi ha come portavoce il prof. Biagi, con buona pace di tutti i precari.

Il nostro presidente auspica un ineludibile riequilibrio, cioe'saremmo ancora sbilanciati, ma dalla parte nostra, quindi dobbiamo rinunciare ai riflessi di arroccamento legati alle conquiste del passato, vedi sciopero, art 18 non so,
potremmo anche fare che il debito delle aziende insolventi si scarichi sui lavoratori... oppure permettere la conversione dei contratti da indeterminati a precari...

Parla l'uomo che ha passato una vita alla "sinistra"
Parla l'uomo che ha firmato senza battere ciglio ogni decreto (sisi tranne uno ad Eluanam) lodo Alfano, legge 133, insomma un uomo nuovo.
Parla l'uomo che disse "basta i politici non sono massa di avidi fannulloni".


Cari ragazzi precari, lo volete capire o no che la crisi e' colpa vostra... e rinunciate a qualcuno dei vostri 1000 diritti, e' la competitivita' che ce lo chiede.(come il tonno Rio Mare)
Il rispetto per chi ha lottato nel 68 invece ce lo possiamo anche dimenticare.

nel mentre ci ripenso e prendo il monitor a testate...

2 polemiche:

Il grosso problema è che chi ha lottato nel 68 oggi guarda da un'altra parte, anzi, per essere onesti, è la causa dell'italietta di oggi.

Non capisco esattamente cosa vuoi dire... senza argomentazione mi viene difficile rispondere.

Io la causa dell'Italietta di oggi francamente la vedrei altrove.. ma senza argomenti non ci puo' essere discussione. non trovi?